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Aveva vissuto gran parte della sua vita da sola, vivendo in un grande albergo a Milano con una domestica amorevole, un cagnolino troppo piccolo per essere vero e un paio di tartarughe di terra che, da quando le aveva prese, non avevano smesso di crescere a livelli esponenziali, raggiungendo ormai le dimensioni dei dinosauri di Jurassic Park. I suoi genitori lavoravano costantemente, sempre in giro per il mondo, e per quanto Flora se la fosse sempre cavata, crescendo tra gli agii e il lusso sfrenato, il concetto di famiglia era qualcosa di inusuale e forse anche di vagamente inconsueto per una come lei. Lì ad Amici, invece, la famiglia era proprio ciò che era riuscita a trovare e l'idea che, quella sera stessa, tutto potesse finire, e la magia potesse dissolversi del tutto, le dava quasi la sensazione che le stessero strappando via la terra da sotto i piedi. Era inevitabile che quel percorso giungesse al termine solo che... non si aspettava potesse avvenire così presto. Erano trascorsi dei mesi interi da quando aveva preso quel fatidico treno per raggiungere Roma, sola e con una valigia colma di sogni, speranze e testi di canzoni. Una valigia forse troppo grande e, a volte, ingombrante per chi si accingeva per la prima volta ad intraprendere una carriera effimera come quella del cantante perciò non aveva aspettative. Anzi, era pronta a rimanere delusa perché, in fondo, come poteva pensare di essere così speciale? Sì, probabilmente non sarebbe neppure entrata e, prima di sera, si sarebbe ritrovata nuovamente sul vagone del treno diretto a Milano, oppure sarebbe stata messa subito in sfida e non avrebbe retto più di una settimana. Zerbi era terribile da quello che aveva visto da casa e la Pettinelli non era da meno... perché non le mandava a dire dai tempi di Temptation Island. Sì, probabilmente sarebbe andata così... e non c'era neppure bisogno che provasse a tramutarsi in una veggente per indovinare ciò che sarebbe successo. Fortunatamente però... lei e le previsioni non andavano mai di pari passo... ed era rimasta! Più di quanto in realtà avrebbe mai immaginato. Era entrata in quella scuola fingendosi una Bridget Jones da strapazzo, con tante insicurezze e una lista nera che doveva fungere da deterrente per gli uomini. Qualsiasi cosa pur di nascondere le disavventure di una vita precedente, una vita che sembrava appartenere a qualcun altro ormai e così si era ritrovata a dover cambiare approccio, a doversi ridimensionare del tutto. Aveva legato con i suoi compagni, aveva trovato in Lorella un mentore eccezionale e aveva conosciuto lui, Loris, quello schianto di ragazzo in giacca e camicia bianca che la stringeva da dietro, cingendola con le sue braccia, e le depositava un dolce bacio all'altezza del collo. Inutile anche solo dire che avesse già vinto e che la finale fosse soltanto una mera formalità. Usciva da lì arricchita, cambiata, cresciuta... sotto qualsiasi profilo e, per quanto potesse essere la fine di un percorso, in cuor suo sapeva che era solo l'inizio di un altro, un percorso diverso, in cui non sarebbe stata più sola. Applaudì forte per Loris quando a gran voce fu chiamato da Maria e lo stesso fece per Adelaide, Emma ed Alessandro, prima di poterli raggiungere, a chiusura della fila nel suo abito da sera. Sorrise a Maria e salutò il pubblico sugli spalti, i tre giudici che l'avevano portata fin lì e Mara Maionchi, erogatore di parolacce per eccellenza. Poi raggiunse la sua postazione, in trepidante attesa di esibirsi sul quel palco e di farlo per l'ultima volta.
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